credits: Carlotta Artioli
Diritto Idee Persone
Bibliografia
- Diritto privato: una ricerca per l’insegnamento, Bari, Cacucci Editore, 1972
- Il negozio fiduciario, Milano, Giuffrè Editore, 1974
- Il testamento, Milano, Giuffrè Editore, 1980
- Il contratto, Milano, Giuffrè Editore, 1987
- Le successioni, Milano, Giuffrè Editore, 1990
- Trattato di diritto privato europeo, Padova, Cedam, 1997
- Trattato di diritto privato europeo, 2ª ed., Padova, Cedam, 2003
- Le obbligazioni, Milano, Giuffrè Editore, 2006
- La proprietà, Milano, Giuffrè Editore, 2008
- Il diritto civile nella legalità costituzionale secondo il sistema italo-comunitario delle fonti, Milano, Giuffrè Editore, 2010
- La responsabilità civile, Milano, Giuffrè Editore, 2012
- Il diritto civile tra legge e giudizio, Milano, Giuffrè Editore, 2014
- La famiglia, Milano, Giuffrè Editore, 2016
- Il diritto civile nella giurisprudenza, Milano, Giuffrè Editore, 2018
- Il diritto civile nella società moderna, Milano, Giuffrè Editore, 2020
Nicolò Lipari nasce a Trapani nel 1934. Inizia gli studi di giurisprudenza a Padova avendo come maestri Luigi Carraro e Giorgio Oppo, ma è alla Sapienza che consegue la laurea sotto la guida di nuovi maestri: Francesco Santoro Passarelli e Rosario Nicolò. Inizia quindi la carriera accademica collaborando con le cattedre di diritto civile e diritto privato presso il medesimo ateneo.
Sul finire degli anni ‘60 si trova all’Università di Bari, come ordinario di diritto civile, in un’aula troppo stretta per contenere le centinaia di studenti che vogliono seguire le sue lezioni. Ed è a Bari che Lipari diventa protagonista, come dirà Guido Alpa in seguito, “di un indirizzo culturale attento ai valori della società, coniugando sociologia e dogmatica”. Un periodo vivace, in cui Lipari esplora con esiti felici la lettura costituzionalmente orientata del diritto civile attraverso il faro dell’art 3.
A metà degli anni 70 torna a Roma, all’università da cui tutto è iniziato, La Sapienza, occupando la cattedra di Istituzioni di Diritto Privato. In quel periodo si dedica, da pioniere, allo studio del diritto privato europeo. Vi è poi un discorso molto peculiare che Lipari inizia sul ruolo dei giudici, interpreti, secondo il maestro, di un diritto in fieri che viene dall’esperienza dal basso vissuta in chiave valoriale, non più jus positum, irrigidito nella dogmatica degli schemi codicistici. Lipari si sgancia dalle fonti e si rivolge ai principi.
E tuttavia, come tutti i grandi intellettuali, la sua parabola non è autoconclusiva. Se da un lato predica la libertà interpretativa del giudice, con i suoi studenti è invece un professore severissimo, tecnicissimo, puntiglioso. Lipari vuole che si conosca il dogma a perfezione. Forse per poterlo più liberamente discutere con ardita innovazione? “Parla come un libro stampato, ma con la passione di un’arringa” si vocifera nell’ambiente universitario. Una passione, quella per la trasmissione del sapere, che lo porta fino all’ultimo a fare lezione personalmente, nonostante i vari impegni derivanti dall’esercizio della Professione e dagli incarichi istituzionali.